lunedì 14 novembre 2011

Legge Levi: il prezzo dei libri

Sapevo da qualche tempo, senza mai interessarmene direttamente, che è stata promulgata una legge (Legge Levi del 20 Luglio 2011) che regolamenta gli sconti applicabili sui libri nei negozi fisici sia online (affettuosamente soprannominata legge anti-Amazon). 

Detto brevemente, libri nuovi, pubblicati da meno di venti mesi (quindi non novità editoriali, né edizioni rare, libri d'arte o USATI) non possono essere scontati di più del 15% (25% in determinati casi) e solo facendo in modo da comunicarlo ai venditori al dettaglio che possono decidere se aderire alla promozione o astenersene. La legge è un tentativo di uniformarsi alle legislazioni europee: infatti, la Francia ammette, credo, fino al 10% di sconto e in Germania questi sono addirittura vietati (fonte:vedi link a fine post)! Prima dell'entrata in vigore non era raro trovare applicati sconti su libri nuovi, anche di uscita recente, fino al 50% e superiori. Pare che la pacchia sia finita...


Non compro libri da Internet. Fatto una volta, solo per usare un buono che avevo ricevuto in regalo, e in quell'occasione non poter toccare con mano i libri da scegliere è stato determinante, perché ricordo che scelsi delle autentiche c****e.
Soldi buttati.
Per me un'oretta in libreria una volta ogni paio di mesi è l'equivalente di un'abluzione rituale e anche dovendo spendere un poco di più mi rifiuto di rinunciarvi. Continuo a vedere percentuali che arrivano a tagliare fino ad un quarto del prezzo di partenza e non essendo abituata a usufruire di sconti fantasmagorici, la legge non mi ha toccata più di tanto, da nessun punto di vista (se scrivo POV, Point Of View, si capisce?).

Eliminare gli sconti più generosi sui libri? Sembra un bel problema… su tutto quello che c'è da tagliare, si promulga una legge che avrà certamente come primo effetto quello di ridurre i livelli di acquisto di un bene di quasi prima necessità (ebbene si, cibo…per l'anima :P )? Chi già legge poco, leggerà ancora meno!

Anch'io sulle prime ho reagito storcendo il naso. 

Eppure…

Muovendo i primi passi da blogger ho scoperto Simona, il cui spazio virtuale, LettureSconclusionate, mi piace assai. Riporto qui il post che ha ispirato questo mio. Invita a scrivere dei motivi per avallare la tesi assurda secondo cui "leggere fa male" e poi se e perché "la legge è giusta" o meno. Lei è riuscita a creare i suoi perché anche buttando un occhio al POV del mondo editoriale, io purtroppo non sono stata capace di fare altrettanto.

Ad ogni modo, challenge accepted!

Leggere fa male perché

…perché è un impegno. Leggere non vuol dire necessariamente ricordarsi di fatti narrati, ma, a distanza di tempo, ricordare con un sorriso un libro che ci è piaciuto, anche se magari non ricordiamo perché. E se vorremo ricordarcelo, lo riapriremo, e proveremo ancora quelle sensazioni, amplificate perché il primo livello del testo, la trama, che troveremo non ci risulterà nuova. E' come camminare in terra sicura;

…perché è rischioso. Impegniamo il nostro tempo, e il nostro denaro in quello che scegliamo, e se dovessimo accorgerci che abbiamo scelto male? Ci sono alcune persone che non riescono a interrompere la lettura a metà, e come si fa? Si può decidere di leggere solo quello che ci è stato consigliato, ma vi è mai capitato che qualcuno vi ringraziasse per aver loro consigliato un bel libro? Non vi sentite DIO in quel momento?

…perché può metterci in discussione. Dopo aver letto Cime Tempestose, io personalmente mi sono fatta delle domande su come vivo il mio rapporto di coppia. Come appaio ai suoi occhi, come posso migliorare? Scoprire altri punti di vista può scuotere, se non siamo pronti a mettere noi stessi e le nostre certezze sotto esame;

…perché potremmo imparare qualcosa. Non sia mai! :P Ancora oggi leggere di storia  mi ricorda di quanto io poco sappia del mio paese e mi sento come fra i banchi di scuola il giorno dell'interrogazione, quando il giorno prima non avevo studiato. Leggere di qualcosa che non conosciamo è destabilizzante, ci obbliga a porci in condizione di apprendimento. E' un debito che so di dover recuperare;

…perché dà dipendenza;

…perché fa PENSARE!

Switch to part two, la nuova legge è giusta perché

…perché mette in pari la grande distribuzione, che organizza sconti con facilità, e la piccola libreria di quartiere, meno frequentata ma decisamente più di nicchia e dal personale più preparato, che però deve pagare l'affitto di un locale e spese proporzionalmente più alte;

…perché costringe il lettore della domenica a fare una cernita, secondo il principio del "meno ma migliore", in modo da fargli fare delle scelte ma metterlo di fronte alla necessità di prendere il meglio aumentando la qualità dell'input;

…perché aumenterà il commercio dell'usato, della qual cosa io sono estremamente felice, dal momento che la città dove studio è florida da questo POV;

…perché stimolerà a informarsi sui prestiti bibliotecari e ad usufruire delle biblioteche pubbliche, che avranno modo di svilupparsi in quanto servizio; dove è facile portare a casa più di un libro senza problemi e magari sperimentare generi nuovi che non penseremmo di comprare, aprendoci nuove prospettive!

E' strano come sia bastato fare un giretto in rete per capire il ragionamento che sta dietro questa legge. Allora non tutto in questo paese è fatto alla sanfasò... Sono contenta di aver cambiato idea.

Chi volesse dire la sua sull'argomento, come suggerisce Simona, è pregato di indicare in un commento al mio e/o al suo post il link al suo blog in modo da dare un'idea di continuità alla sua iniziativa!
Chiudo con alcuni link sull'argomento, in particolare dal POV dei librai, che aiuta a immedesimarci in chi sta dall'altra parte del bancone:



Grazie, se avete avuto la santa pazienza di arrivare fin qui! ^.^

8 commenti:

  1. Bel pezzo mia cara! troverò il modo di dargli degna nota, per ora come promesso metto in link nel mio post!!
    :)))

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  2. Sante parole ! Chi legge poco leggerà di meno e chi legge tanto verrà salassato.Il meglio di questo paese divorato dalla cultura dei reality.

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  3. Questa novità ha dei pro e dei contro. Spero di non aver affrontato il tema con superficialità, ma sicuramente il primo effetto sarà quello. Però, in un paese che non legge, e in cui i libri costano poco, penso che si sia invogliati a comprare, e a scrivere, soprattutto libri sfornati per fare soldi e bestseller.
    Certamente non comprerei a prezzo pieno i libri de la prova del cuoco (ma neanche regalati, và).

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  4. Sinceramente, leggendo molto di meno di te al mio portafogli non cambia molto. Però in effetti l'idea dell'usato mi piace parecchio!

    "...mi sento come fra i banchi di scuola il giorno dell'interrogazione, quando il giorno prima non avevo studiato." Quando mai TU non hai studiato???

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  5. Bentornata Ciccina!
    Si si, se trovate una libreria dell'usato a parte Nuccio che tiene libri ante guerra, fatelo sapere anche a me! Qui il servizio di prestito pubblico è ben rifornito e più che fiorente, nonché dietro casa, e ho un libraio dell'usato "di fiducia" da cui vado volentieri anche se non ne avrei bisogno!

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  6. sapevo della legge...e mi piace che questo tuteli le piccole librerie. ne ho viste chiudere troppe ultimamente, anche se io per prima mi perdo spessissimo in librerie di grande distribuzione, perché c'è veramente di tutto. sono poche le piccole librerie che hanno delle "chicche" che invece si perdono degli spazi enormi della grande distribuzione. ma...penso che siano stati solerti a fare questa legge in italia perché ciò asseconda la scarsa propensione alla cultura che il nostro paese ha dimostrato negli ultimi anni...tv, reality show, veline e poco altro. l'impoverimento culturale del nostro paese conviene a molti politici (vedi Bossi e il Berlusca) quindi penso che questa legge abbia poco a che fare con l'adeguamento alle norme europee, le intenzioni del governo erano altre, secondo me.

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  7. @Sexybility: io di solito compro da Flaccovio, una catena siciliana, ma chi non ha mai fatto un giro da Feltrinelli o Mondadori? Quindi anche io ho scoperto aspetti che ignoravo... sulle motivazioni che hanno portato alla legge non mi pronuncio, non sono del settore e ci sono troppi fattori in gioco, mi sono espressa solo da lettrice :) Sta di fatto che da quando ho scoperto la biblioteca la mia vita è cambiata... e dall'usato non cerco un bestseller... ;) mi si è aperto un mondo!

    @Waterwitch: studiavo quasi tutto, matematica, letteratura, latino, scienze, ma la storia era troppo piena di parentami e manipolazioni e la mia mente semplice fra tutti quegli intrighi si perdeva! Non l'ho mai capita!

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  8. Flaccovio, come no...ci andava pure Tomasi di Lampedusa ;)

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