venerdì 25 novembre 2011

Il Profumo - Patrick Suskind

Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell'oblio non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio della Storia che non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.

Non sono solita introdurre un libro con l'incipit, dal momento che troppi sono quelli che non appassionano se non dopo un po'; ma questo... questo è così perfetto, così adatto a introdurne il contenuto, che ho voluto citarlo assolutamente!

Lo avevo letto la prima volta dopo aver visto al cinema il film Profumo - Storia di un assassino che ne è stato tratto. Con le dovute differenze che sempre esistono tra le due versioni di una storia, il film è sicuramente ben fatto, e con l'eccezione di poche seppur significative mancanze, le impostazioni della trama e dei personaggi del libro si possono considerare rispettate. Quando, pochi giorni fa, mi è capitata un'attesa alle poste durante la quale non avevo nulla con cui trastullarmi, un libro che già amai in passato, e che mi è toccato restituire alla legittima proprietaria non senza rimpianto, è stata la mia scelta.

Come parlare de "Il Profumo"?
Cosa dire di un volume che ha già fatto il giro del mondo e ritorno?

Appena nato, una zecca aggrappata alla vita, Jean-Baptiste sopravvive per carità, e immediatamente il narratore introduce la singolare attitudine del personaggio:

Mentre gli occhi scialbi del bambino sbirciavano nel vago, il naso sembrava puntare verso una meta precisa. [...] Quel bambino senza odore lo stava annusando spudoratamente, così era! Lo fiutava! [..] Era come se il bambino penetrasse con l'olfatto anche dentro la sua pelle, fin nel suo intimo più profondo. I suoi sentimenti più teneri, i suoi pensieri più turpi erano nudi davanti a quel piccolo, avido naso, che non era ancora un vero e proprio naso, bensì soltanto un accenno, un minuscolo organo coi buchi che arricciava, si gonfiava e vibrava di continuo. Terrier rabbrividì. Si sentiva nauseato.

Dotato di un senso che nessun essere umano ha mai usato prima e nessuno mai userà allo stesso modo, Grenouille scopre un mondo esistente in una dimensione che solo lui può percepire e comprendere, esplorare, mentre ogni traccia ha per tutti noi un valore che non raggiunge la percezione conscia, limitandosi a dettare le condizioni del nostro comportamento istintivo. L'esistenza delle percezioni olfattive per Grenouille è più reale della stessa realtà materiale. In ogni cosa, vivente o inanimata, esiste un'anima odorosa che cessa di esistere solo se sfiorisce suo aroma:

Quest'anima odorosa, l'olio essenziale, era appunto la parte migliore delle cose, l'unica che destasse il suo interesse. Gli insulsi residui: fiori, foglie, buccia, frutto, colore, bellezza, vivezza, e tutto ciò che di superfluo poteva ancora esserci, lo lasciavano indifferente. Non erano che involucri e zavorra. Cose da buttare.

E nella Parigi del 1750, la città più popolosa e olezzosa del mondo civilizzato europeo, non deve sorprendere che lo stesso metro di valutazione venga da lui applicato anche alle persone. 
Un uomo, una bestia? Come considerare Grenouille? Non è un uomo, non vuole esserlo in nessun momento della sua vita; non è una bestia, perché non si limita a percepire il profumo, ma lo ama, lo studia, lo crea; e in lui mai, come succede ad un uomo, l'olfatto assume un ruolo nel comportamento primitivo. Lui è un essere umano più di noi: non conosce atteggiamento che non sia razionale. Nelle bassezze, nella melma in cui si trova e da cui metaforicamente non riuscirà mai a risollevarsi, raggiunge vette sconosciute a chiunque altro, nella vita e in letteratura.
La prosa a cui Suskind si attiene deve far fronte alla necessità di chiarire, per completezza, alcuni dettagli sulla chimica delle molecole odorose, ovviamente sconosciute al tempo. Lui adotta la scelta narrativa decisamente azzeccata di rivolgersi al lettore come se si trattasse di un documentario, interrompendo la storia per aggiungere qualche informazione ogni tanto; in più, così facendo, l'oggetto del racconto non è soggetto ad alcun giudizio da parte sua, e la storia scorre limpida e semplice nonostante le nefandezze contenute.

Una chiave di lettura del tutto personale che ho estrapolato è la sensazione di insoddisfazione, nata in me nel leggere di tante tracce olfattive, senza poterne sentire nemmeno una... e con sentire non intendo annusare. Avrei voluto affondare il viso negli arbusti di gelsomini e di lavanda, ferirmi le dita sulle spine delle rose, arrampicarmi su un albero per godere del sentore delle albicocche mature, accarezzare la pelle di una fanciulla per conoscere quel profumo, che ispira l'amore negli uomini.

Titolo:          Il Profumo
Autore:         Patrick Suskind
Editore:        TEA
ISBN:          9788850215157
Prezzo:         10€       -15%     8,50€

6 commenti:

  1. Libro meraviglioso! Niente da aggiungere!
    Film fatto molto bene e poi c'è Alan Rickman!!!
    Però in effetti il film ha secondo me due aspetti fondamentali che non vanno, più che altro una differenza, ma fondamentale e una mancanza, piccola, ma gravissima:
    1)il voler per forza giustificare Grenuille dandogli una sorta di anima buona, di desiderio di essere amato, che giustifica in qualche modo il suo essere deviato, cosa che nel libro non esiste: lui è perfido senza ma e senza se!
    2) Tutta la parte in cui lui si creà il suo odore e la gente comincia a considerarlo, piccolo capitolo, ma fondamentale! Sbagliatissima la scelta di ignorarlo nel film!

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  2. La mancanza più grave in assoluto del film è secondo me il salto dell'isolamento autoimposto, in cui lui ha la presa di coscienza fondamentale, non me ne ricordavo altre...l'ho visto solo quella volta ed effettivamente quelle che hai indicato... no, non se po'!
    Io ho amato Ben Whishaw nel ruolo del protagonista!!
    La citazione finale, poi, è veramente potente!

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  3. Veramente nel film la parte nella grotta c'è, breve ma c'è. Io ho visto il film immadiatamente dopo aver letto il libro quindi mi ricordo bene tutte le differenze. Nel film appena esce dalla grotta incontra la carrozza col Laura dentro, proprio saltato a piè pari un capitolo intero!
    T'ho lasciato un messaggio privato su fb e grazie del sms! :*

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  4. Giuro che ce l'ho.ha anche un posto dignitoso nella mia libreria.ma non l'ho mai aperto.temo tutti i best seller e tutti i libri di cui si parla molto bene.ma prima o poi ci proverò.

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  5. libro spettacolare e ritengo,nel finale,scioccante.
    il film non son riuscita a vederlo molto,mi sembrava noioso.quasi sempre i film tratti da bei libri mi deludono..
    SdS

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  6. Quello di profumo penso sia uno dei finali più "esatti" della storia della letteratura. E' perfetto. E' il mio finale preferito, senza dubbio. Sono d'accordo con @waterwitch sugli appunti del film e poi, come ultima cosa...LE ATTRICI DI QUEL FILM SONO UNA PIU' BELLA DELL'ALTRA!!! Ho amato sia libro che film, ma come al solito...sono due esperienze completamente diverse!!

    PS: scusate il ritardo! :)

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